La cataratta nel cane e nel gatto: cos’è e come si può intervenire

In questo articolo affronteremo un argomento che tocca sia i bipedi che i quadrupedi, ovviamente focalizzandoci sui secondi. Si tratta infatti di una patologia comune – pur con delle differenze – ad umani e animali domestici: la cataratta
La sua insorgenza compromette in modo più o meno grave la vista del paziente affetto, per questo è opportuno consultare un veterinario competente per accertarne natura ed operabilità; in moltissimi casi la cataratta è trattabile, come vedremo poi, e in una percentuale davvero alta di casi (circa il 95%) con successo.  

 

Cos’è la cataratta?
La cataratta, negli esseri umani quanto negli altri animali, consiste nell’opacizzazione, più o meno diffusa, del cristallino all’interno dell’occhio.
Potete pensare al cristallino come a una lente trasparente posizionata dietro l’iride e che permette di mettere a fuoco le immagini sulla retina.  
Questa opacizzazione si distingue per stadio di avanzamento (“incipiente” nel suo stadio iniziale, “matura” o “ipermatura” negli stadi avanzati), per posizione e per aspetto. 
Un’importante precisazione è dovuta: con l’avanzare dell’età il cristallino è portato ad un addensamento fisiologico nella sua parte centrale, chiamato nucleosclerosi, che si presenta come un riflesso nero-bluastro negli occhi del soggetto. La nucleosclerosi è diversa dalla cataratta ed è semplicemente un segno dovuto all’età che avanza. Nei cani anziani compare solitamente dopo i 7-8 anni, mentre nei gatti intorno ai 12-13 anni. 
Quando, al contrario, il cane o il gatto presentano una opacizzazione biancastra all’interno dell’occhio, vi raccomandiamo di portare il prima possibile l’animale dal veterinario per una visita più approfondita: la cataratta infatti, se non opportunamente trattata, può causare una diminuzione della vista, fino alla cecità, ma anche determinare infiammazioni intraoculari (uveite) che a loro volta potrebbero degenerare in glaucoma.

 

Le cause della cataratta nei cani e nei gatti:
Le cause della comparsa di cataratta possono essere diverse; le più comuni sono:

  • Cause ereditarie e/o congenite: nel corredo cromosomico di molte razze di cani e gatti possono essere presenti più o meno geni responsabili dello sviluppo della cataratta, che potrebbero presentarsi in momenti diversi della vita dell’animale. Alcune tipologie possono essere addirittura congenite, cioè essere presenti fin dalla nascita; pertanto è opportuno intervenire tempestivamente e curare la patologia permettendo alla retina di svilupparsi. 
  • Cause metaboliche: in questi casi la comparsa di cataratta è direttamente associata alla presenza nel cane o nel gatto di diabete mellito
  • Cause traumatiche: un trauma oculare diretto (come un corpo estraneo nell’occhio) o indiretto (un trauma cranico) agli occhi del vostro animale domestico potrebbe causare la comparsa di cataratta, anche a distanza di tempo dal trauma.

 

Il trattamento della cataratta nel cane e nel gatto:
Come dicevamo, la cataratta è trattabile con successo in moltissimi casi. L’unico rimedio possibile è di tipo chirurgico: la facoemulsificazione.
L’intervento viene effettuato in anestesia totale e prevede l’utilizzo di ultrasuoni che frammentano la cataratta permettendo l’asportazione del cristallino, successivamente sostituito con una lente artificiale capace di risolvere il problema in via definitiva.
Durante il periodo pre e post operatorio, l’animale dovrà essere sottoposto a delle cure farmacologiche attraverso specifici colliri e/o compresse. Inoltre, dopo l’intervento, dovrà indossare per circa 2 settimane un collare elisabettiano. 

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